venerdì 15 novembre 2013

SCRITTO CON IL CUORE DA UN RAGAZZO CHE HA CAPITO

La notte tra il 30 aprile e il 1 maggio, durante un after hour nella discoteca Insomnia in provincia di Pisa, una giovane ragazzo di appena 20 anni è deceduto, la morte è dovuta a un cocktail di droghe che gli è stato letale. 11 giorni più tardi, è stato trovato senza vita un suo amico di 16 anni, sempre per abuso di sostanze stupefacenti.

Questi non sono gli unici morti, con questi vogliamo ricordare tutte le vite spezzate da questo divertimento artificiale, da queste sostanze usate da migliaia di giovani ogni giorno in quelle serate chiamate after hour o rave party, insomma serate dove i ragazzi si possono sballare, lontano da occhi indiscreti.
“Mio padre mi raccontò che ai suoi tempi per divertirsi bastavano un gruppetto di amici e una Vespa, il sabato sera partivano dalle campagne fiorentine per andare a fare nottata in centro e magari a rimorchiare delle ragazze, la mattina dopo tornava a casa ubriaco, con i genitori che gli urlavano contro, ma non gli importava nulla perchè tanto aveva dormito con una bella ragazza al suo fianco. Queste sono belle storie, questo è un bel modo di divertirsi, come quando avevamo 14 anni e giravamo per la città in bicicletta con gli amici, magari poi ci fermavamo in un campo e fumavamo di nascosto dai grandi le prime sigarette, perchè ci faceva più maturi.
Ma oggi i tempi sono veramente cambiati, molti ragazzi a 13 anni possono già dire d’aver fumato uno spinello, perchè non sanno più cos’è veramente il divertimento, e nella loro incoscienza pensano di affogare tutti i loro problemi con queste droghe. Dalla cannetta all’utilizzo di droghe peggiori il passo è breve, basta andare una sera in discoteca e sembra normale imbattersi in spacciatori o ragazzini che chiedono pasticche.
Una volta che le sigarette ci annoiano, allora vogliamo provare nuove cose, proviamo il sapore della ribellione nel prendere qualcosa che non è legale, non facendo caso che ci stiamo scavando la fossa da soli, perchè una volta che inizi, ti spingi sempre più in là per provare nuove cose, perchè diventa una gara a chi ne ha provate di più, anzi ci si diverte a raccontarci le storie della botta, delle allucinazioni.
Si inizia con le serate gabber, che sono serate di musica techno o hardcore o altri sotto generi, dove le maggior parte delle persone si reputano di destra, ma intanto non rinunciano a prendersi una pasticca o a bersi l’MDMA, c’è chi si limita a quello, perchè gli piace la musica, se no il passo successivo verso la distruzione sono i rave party, che sono feste illegali, organizzate da anarchici nei posti più sperduti dal mondo, per non farsi beccare dalle forze dell’ordine. Li davvero vedi l’altra faccia del “divertimento sfrenato“, ragazzi senz’ anima che si farebbero di qualsiasi cosa: LSD, ketamina, eroina.
I posti per potersi drogare non mancano e le droghe tanto meno. Davanti a chi ci diceva che avevamo raggiunto il limite, che non ci stavamo più con il cervello, noi ridevamo, eravamo sicuri che non fosse cosi. Quando a scuola ci raccontavano gli effetti delle droghe e i danni noi preferivamo non ascoltare; consideravamo tutto ciò che dicevano cavolate, perchè a noi ancora non era successo nulla, o forse solo perchè non ci ricordavamo come eravamo prima. La morte ? Tra di noi ci raccontavamo le peggiori cavolate per non crederci, per non credere che quel ragazzo fosse morto per una pasticca.
Solo quando ne esci allora capisci veramente cosa sia successo, che in te qualcosa è cambiato, anche i genitori lo sanno, però hanno paura di parlarne, perchè preferiscono fare finta di nulla, piuttosto che affrontare la situazione.
Col tempo alleni il cervello, cerchi di non pensare al passato e smettere è più facile di quanto si pensi: ti rendi conto che eri un idiota, anzi mentre prima eri fiero, ora ti vergogni di chi eri. C’è chi ti dice “il passato è passato, pensa a chi sei ora”, ma il passato ti raggiunge sempre e non ti perdonerai mai quello che hai fatto.
La nostra società e sopratutto i ragazzi sono allo sbando, ci sono politici che vogliono legalizzare le droghe leggere, ma non hanno capito che quello, per i ragazzi, è il punto di partenza per poi arrivare a quelle peggiori. E’ inutile fare spot contro la droga, parlarne a scuola, tanto a molti ragazzi piace vivere nell’ ignoranza, anzi non vogliono pensare a cosa stanno andando in contro, perchè a loro interessa solo lo sballo. Visto che la nostra società non fa nulla per bloccare questo fenomeno, sto pensando seriamente che li vogliano cosi, ridotti allo stato vegetativo, così non sono neanche in grado di capire quando glielo mettono nel culo.
Dal mio punto di vista gli spacciatori dovrebbero sempre essere puniti con il massimo della pena, loro campano sulla vita o meglio, sulla morte delle persone, inoltre poco più della metà degli spacciatori arrestati sono albanesi, marocchini e tunisini: i pesci piccoli che riempiono le tasche della mafia. Bisogna insegnare subito ai giovani cosa sia e a cosa portail’utilizzo di droghe, bisognerebbe spedirli fisicamente nelle cliniche di disintossicazione, dove potrebbero provare sulla loro pelle a cosa porta la droga, bisognerebbe farli presenziare un’autopsia sul cadavere di un tossico dipendente, cosi vedrebbero con i loro occhi i danni effettivi. E’ necessario far capire ai giovani che il gioco non vale la candela, che a 20 anni ci sono milioni di modi per divertirsi, mentre di vita c’è né una sola”.

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