martedì 31 dicembre 2013

AUGURI DI BUON 2014


venerdì 27 dicembre 2013

22 chili di droga nel camper, altro che turisti



Ispica - Un carico di tutto rispetto. 22 chili di droga, nascosti, e scoperti dagli agenti della polizia di Stato di Ragusa, dentro un camper. 


La scoperta nel tardo pomeriggio della giornata di Natale. Arrestati i due occupanti, un italiano ed una ucraina, N. C. e A. S. entrambi residenti a Modica, che nascondevano nella stufa interna del mezzo 22 involucri, con altrettanti kg di droga.

Per eludere i controlli antidroga, gli involucri erano stati prima avvolti con pellicola trasparente e poi cosparsi con grasso e gasolio.

per sviare il fiuto dei cani antidroga, i due portavano con loro un cane.

I due provenivano dall’estero e portavano il carico di droga per il mercato siciliano: l’accusa è di traffico internazionale e detenzione ai fini di spaccio di droga.

22 chili di droga nel camper, altro che turisti!

venerdì 20 dicembre 2013

TESTIMONIANZA DI UN EX TOSSICODIPENDENTE

Mi chiamo Beppe, e sono nato a Cremona in una famiglia di sani principi, dove mi hanno insegnato a frequentare buone amicizie ed essere educato con le persone che mi stavano vicino. Fino all'età di tredici anni sono stato sempre ubbidiente, ascoltando i consigli dei miei genitori. All'età di quattordici anni con alcuni amici cominciai a frequentare l'ambiente delle discoteche, a bere e quasi sempre dopo queste uscite quasi sempre tornavo a casa alle due o alle tre del mattino, ubriaco e sconvolto. Nello stesso tempo lavoravo in un panificio dove conobbi altri ragazzi con i quali cominciai a fumare marijuana e per molti anni sono andato avanti così, bevendo e fumando. I miei genitori non sapevano nulla perché mi nascondevo il più possibile e non mi aprivo mai con loro.

Nel 1974, il grande salto, con alcuni amici cominciammo a fare uso di eroina. Ricordo ancora la prima dose che mi fu presentata, eravamo in un giardino, e un mio amico sciolse la roba nel cucchiaino. Ricordo ancora le sue parole mentre mi chiedeva di porgergli il braccio. Era la prima volta che mi bucavo e avevo meno di 17 anni. Cominciai così a cercare soldi in casa mia per procurarmi l'eroina. Mio padre ben presto venne a sapere che facevo parte di un gruppo di ragazzi che giravano insieme per andare a rubare. Così un giorno venne da me e mi disse: "È vero che tu fai uso di eroina?" Io cercai in tutte le maniere di negare l'evidenza perché avevo paura di mio padre e gli raccontavo un sacco di frottole, fino a che un giorno venne verso di me, mi alzò le maniche della camicia, e vide le mie braccia segnate dalle siringhe che usavo. Mi pose delle condizioni: se volevo continuare a vivere in casa dovevo smettere di bucarmi, altrimenti avrei dovuto prendere la mia strada. Decisi di lasciare la mia casa e andai a vivere con un mio amico che al tempo spacciava droga.
Era una casa dove c'era un via vai di tossicodipendenti che veniva sia per comprare che per bucarsi. Mi inoltrai in quella strada che non abbandonai se non dopo 10 anni, facendo cose assurde, continuando a rubare e finendo anche in carcere. Lì dentro avevo molto tempo e cominciai a riflettere domandami che cosa stavo facendo della mia vita, il dispiacere provocato ai miei genitori, ecc... Ma neanche questo riusciva a fermarmi, continuavo ad usare eroina nonostante tutto, arrivai fino al punto di raccogliere siringhe per la strada, ero completamente stravolto e un giorno mi trovai mezzo morto, buttato sopra un marciapiede. Ricordo ancora quando venne l'ambulanza a prendermi, per portarmi in ospedale, pensai: "questa volta muoio". Quando mi risvegliai mi arrabbiai con gli infermieri dicendo: "Ma cosa mi avete fatto, io stavo così bene dove mi trovavo". Mi avevano tolto lo sballo e mi avevano rimesso in sesto. Cominciai a gridare e a battere i pugni sul tavolo. Scappai dall'ospedale e tornai per la strada, la mattina seguente ero di nuovo in cerca di eroina. Alle volte non mangiavo per due giorni, ero così legato e immerso nella droga che arrivai a pesare 45 chili, ogni giorno dovevo recuperare dalle 200 alle 300 mila lire per soddisfare il mio bisogno. Per 10 anni questo è stato il mio incubo.

Mio padre diverse volte ha cercato di venirmi incontro, e una volta mi portò in ospedale per farmi disintossicare, ma quando uscivo tornavo a fare quello che facevo prima, e pensavo che ormai quella fosse la mia vita. Un giorno, mi trovavo in un giardino di Milano ed ero seduto su una panchina pensando a come potevo far soldi, perché stavo male e avevo bisogno della mia dose giornaliera. Due ragazzi si avvicinarono a me e mi invitarono ad andare con loro in una comunità. Io dissi loro che avevo ormai provato con ogni mezzo ad uscirne, ma niente aveva potuto aiutarmi. Poi decisi di di seguire il consiglio, quando arrivai vidi dei ragazzi che avevano fatto la mia stessa esperienza e mi raccontarono cose meravigliose di come erano stati trasformati e perdonati da ogni peccato. Il responsabile della comunità mi disse che Gesù avrebbe potuto cambiare anche la mia vita, mi disse che c'era speranza anche per me e da quella sera stessa decisi di andare a vivere in questa comunità, che attualmente sta aiutando molti giovani. Una sera, proprio in questa comunità, gridai a Dio chiedendogli di perdonarmi i miei peccati, e Dio lo fece, dandomi la gioia di vivere. Ora io posso affermare che Dio è fedele perché mi conduce avanti superando ogni difficoltà. Dio è potente, può veramente cambiare il cuore dell'uomo.

Forse questa soluzione ti sembrerà semplicistica e inadeguata ma è l'unica strada per uscire fuori dalla morsa della droga.

lunedì 16 dicembre 2013

MIO FIGLIO SI DROGA E NON POSSO AIUTARLO



TRENTO - Mamma G., con il volto rigato dalle lacrime e un filo di voce, lancia il suo ultimo appello. Dopo essersi rivolta ai carabinieri, alla polizia e al tribunale dei minori non sa più a chi chiedere aiuto. Un aiuto non per sè, ma per suo figlio sedicenne, tossicodipente.



Lei e il marito, dal quale è separata, vorrebbero che il ragazzo entrasse in una comunità di recupero. Lui, però, non vuole e secondo il giudice - dice - questa è una condizione necessaria per l'ingresso. «In pratica - racconta - io che sono sua madre mi ritrovo ad avere le mani legate e a non poterlo aiutare. Mi dicono che sono responsabile, ma non posso scegliere per lui. Mi dicono che deve toccare il fondo, ma cosa vuol dire? Che devo trovarlo morto oppure che deve fare del male a qualcuno?».


E purtroppo un assaggio di ciò che potrebbe succedere G. l'ha avuto la scorsa settimana. Suo figlio è rientrato a casa mentre lei era al lavoro. Voleva soldi per comprarsi droga e ha trovato davanti a lui la sorella 21enne, studentessa universitaria. L'ha minacciata, schiaffeggiata e la madre dice di essere arrivata appena in tempo. «Mia figlia non respirava più dalla paura. È stata portata in ospedale e solo dopo si è capito che la mancanza di respiro era dovuto allo spavento che aveva preso».


Mamma G. è anni che «combatte» con questo figlio. «Ha sempre avuto un carattere difficile. Molto sensibile, molto fragile. Alle medie ci sono stati i primi segnali che qualcosa non andava e avevo chiesto aiuto a psicologi e servizi sociali, ma poco è stato fatto», racconta. Era il periodo delle «canne», della ribellione e già a quel punto G. si rese conto che da sola non poteva farcela contro quel figlio ribelle, smarrito.


«Insieme al giudice stabilimmo che per lui era opportuno stare in una casa famiglia. Ci è rimasto per sette mesi. Ci sentivamo ogni giorno, ci vedevamo più volte in settimana, ma quando è uscito, in novembre, le cose andavano peggio di prima. Lì aveva troppe libertà, aveva stretto cattive amicizia e iniziato a drogarsi pesantemente.



«A quel punto alla casa famiglia non l'hanno più accettato. È stato preso in carico dal Sert e ogni giorno andava a prendere il metadone. Per qualche mese è stato tranquillo anche se vederlo dormire tutto il giorno, spostarsi dal letto al divano senza riuscire a combinare niente era una sofferenza. Qualche settimana fa le cose sono ancora cambiate. È tornato ad avere bisogno di soldi, probabilmente a drogarsi e per questo non posso sopportare di rimanere con le mani in mano. Voglio aiutarlo in qualche modo, ma non me ne danno la possibilità. In più ho paura, per me e per l'altra figlia perché in certi momenti proprio non ragiona. Vuole i soldi per comprarsi la roba e non vuol sentire i nostri discorsi. Dice che la droga lo fa stare bene come niente altro e per questo non vuole smettere», racconta G. ricordando le tante volte che ha dovuto chiamare anche i carabinieri o l'ambulanza per calmare le sue ire o le sue crisi di astinenza.


«Io non voglio che lui si rovini definitivamente la vita, ma mi trovo con le mani legate e a casa non ho la forza di contenerlo, come non ce l'ha il mio ex marito. Per questo, concordiamo nel ritenere che avrebbe bisogno di entrare in una struttura ma fino ad ora tutte le nostre richieste sono cadute nel vuoto. Non so più cosa fare e temo che prima o poi possa accadere qualcosa di brutto. Da mamma non posso stare ferma aspettando che accada. Sono consapevole anche del fatto che se arrivasse a farci del male non se lo perdonerebbe mai».
COCAINA

venerdì 13 dicembre 2013

Palermo, in casa droga e scanner per la ricerca di microspie: arrestato



Nascondeva in casa droga, scanner per la ricerca di microspie e polizze assicurative in bianco. A scoprirlo sono stati i carabinieri di Palermo, che hanno arrestato I. M. 49 anni, residente nel quartiere Zisa.

L’uomo dovrà rispondere di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione e detenzione illegale di armi bianche. I militari, nella sua abitazione, nascosti dietro la specchiera a parete del bagno, hanno scoperto tre dosi di cocaina.

Il 49enne è stato allora perquisito e trovato in possesso di una chiave, che apriva la porta d’ingresso di un’abitazione attigua, utilizzata come deposito. Al piano terra a pochi passi dall’ingresso, c’era una cassetta di metallo con 24 dosi termosaldate di cocaina, 20 dosi di marijuana e la somma di 115 euro, ritenuta provento dell’attività delittuosa.

Giunti al primo piano, c’era una grossa cassa di metallo che conteneva 139 dosi di marijuana, un piccolo cubo presumibilmente di cocaina dura chiusa in cellophane ed altri 6 involucri contenenti cocaina. Al secondo piano, in un cassetto del mobile della cucina, sono stati trovati un panetto di hashish e numerose stecchette sfuse di diverse misure pronte per lo spaccio, 4 bilancini di precisione, un bilancino in ottone, rotoli di alluminio e cellophane bustine di plastica trasparente, coltelli di vario genere intrisi di sostanza stupefacente, ed altro materiale per il confezionamento.

Su di un tavolo al centro della stanza c’era un localizzatore di segnali per la ricerca di microspie a 5 led, varie pagine manoscritte e un block notes riportanti cifre in euro e numeri riconducibili presumibilmente alla contabilità della vendita della droga, un foglio manoscritto riportante l’avviso “Sono a coprare sigarete” (sono a comprare le sigarette) utilizzato verosimilmente per avvertire gli acquirenti della sua momentanea assenza. Infine, sono stati trovati 22 moduli di certificati assicurativi per veicoli di una nota compagnia assicurativa nazionale in bianco, una baionetta militare dalla lama lunga 30 centimetri ed una katana dalla lama lunga 66 centimetri.
carabinieri

domenica 8 dicembre 2013

MOVIDA SORVEGLIATA SPECIALE 10 ARRESTI

Da Trastevere all'Eur dieci arresti per droga sabato 7 dicembre 2013

 Da Trastevere all'Eur dieci arresti per droga sabato 7 dicembre 2013„I militari hanno passato al setaccio il centro, Trastevere, Eur, Pigneto, San Pietro e ovviamente Campo de Fiori, ma anche Termini, San Lorenzo, Monti, Tor Tre Teste e Montespaccato. Sequestrate centinaia di dosi di droga



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Dieci arresti, una persona denunciata, centinaia di dosi di marijuana e alcuni grammi di eroina sequestrati. E' il bilancio dell'operazione dei carabinieri del Gruppo di Roma nelle zone della movida, sempre 'sorvegliata speciale'. I militari hanno passato al setaccio il centro, Trastevere, Eur, Pigneto, San Pietro e ovviamente Campo de Fiori, ma anche Termini, San Lorenzo, Monti, Tor Tre Teste e Montespaccato. 

A finire in manette sono stati, in particolare, 8 giovani pusher di varie nazionalità (tre italiani, un senegalese, un nigeriano, uno cittadino della Guinea, un colombiano e un ivoriano) di età comprese tra i 17 ed i 26 anni. Centinaia le dosi di marijuana sequestrate dai carabinieri, oltre ad alcuni grammi di eroina, pronte ad essere vendute al popolo della notte in cerca di sballo. 

Cinque sono, invece, i clienti degli spacciatori che sono stati segnalati all'Ufficio Territoriale del Governo in qualità di assuntori di droga. Nei guai è finito anche un marocchino di 31 anni, nella Capitale senza fissa dimora, che in via Turati ha tentato di scippare la borsa a una turista tedesca. La refurtiva è stata recuperata e restituita alla donna. 

Un algerino di 39 anni, invece, è stato arrestato durante un controllo scattato in via Macerata, a seguito del quale è risultato essere gravato dall'ordinanza di revoca dell'obbligo di firma a cui era sottoposto con il ripristino della custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Roma il mese scorso.

Da Trastevere all'Eur dieci arresti per droga sabato 7 dicembre 2013
Infine, un 36enne romano, vecchia conoscenza delle forze dell'ordine, è stato bloccato in piazzale del Verano mentre scorrazzava a bordo di uno scooter 125 risultato rubato. Durante l'operazione sono state identificate più di 100 persone e controllati 53 veicoli.


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martedì 3 dicembre 2013

Raffineria di droga nascosta nel piano terra di un bar

Una stanza segreta, accessibile solo da una botola, nel piano sotterraneo di un bar di via dei Mille a Sesto San Giovanni. L'hanno scoperta i cani delle unità cinofile della polizia locale di Milano con l'aiuto dei carabinieri di Vimodrone e del comando di compagnia di Sesto San Giovanni. In quel covo nascosto si raffinava droga, sono stati infatti sequestrati 150 grammi di cocaina, 50 grammi di hascisc e 300 euro in contanti, più diversi utensili che si utilizzano per impacchettare e tagliare le sostanze stupefacenti.
Raffineria di droga nascosta nel piano terra di un bar di Sesto San Giovanni
Le forze dell'ordine hanno fatto la scoperta dopo aver fermato un 42 enne, appena uscito dal bar con addosso della droga. A quel punto sono entrati in gioco i cani che hanno ripetutamente indicato il pavimento del bancone. È bastato spostare il mobile e si è scoperta la botola. Il proprietario del bar, un 44 enne senza precedenti, è stato immediatamente arrestato.



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domenica 1 dicembre 2013

Il pericolo di contagio Hiv tra gli adolescenti

Secondo il nuovo rapporto “Towards an AIDS-free generation- Stocktaking Report on Children and AIDS 2013″ diffuso oggi dall`Unicef, sono stati fatti grandi progressi nella prevenzione della trasmissione materno-infantile del virus dell`Hiv: oltre 850.000 le nuove infezioni infantili scongiurate tra il 2005 e il 2012 in paesi a basso e medio reddito.

GLI ADOLESCENTI E L’HIV – Tuttavia, il Rapporto lancia l`allarme sugli adolescenti e sulla necessità di un maggiore impegno a livello globale e nazionale per questa fascia di età molto vulnerabile all`HIV e all`AIDS. «Oggi, anche se una donna incinta è sieropositiva non significa che il suo bambino debba avere lo stesso destino e che lei non possa condurre una vita sana», ha detto il Direttore generale dell`UNICEF Anthony Lake. Alcuni dei più importanti risultati sono stati registrati in paesi ad alta presenza di HIV nell`Africa subsahariana. Tra il 2009 e il 2012 i nuovi contagi tra i bambini sono diminuiti del 76% in Ghana, del 58% in Namibia, del 55% in Zimbabwe, del 52% in Malawi e Botswana e del 50% in Zambia ed Etiopia. Nel 2012, il 62% delle donne incinte sieropositive nei 22 paesi che registrano il più alto tributo di HIV hanno ricevuto servizi per prevenire la trasmissione da madre a figlio.

I BAMBINI SIEROPOSITIVI - Il nuovo rapporto inoltre sottolinea che per avere una generazione libera dall`AIDS, molti più bambini che convivono con l`HIV devono ricevere medicine antiretrovirali. Nel 2012, solo il 34% dei bambini sieropositivi in paesi a basso e medio reddito hanno ricevuto le cure di cui avevano bisogno, comparato con il 63% degli adulti. Così come si stima che, nello stesso anno, 210.000 bambini sono morti a causa di malattie correlate all`AIDS. Senza cure, un terzo dei bambini che vivono con l’HIV morirà prima di compiere un anno, e la metà morirà prima di compierne due. Progressi importanti sono stati registrati nel campo della prevenzione di nuove infezioni da HIV tra i bambini piccoli rispetto agli adolescenti. Nel 2012 sono stati registrati circa 260.000 nuovi contagi di bambini tra 0 e 14 anni, nel 2005 erano 540.000. (TMNews)
Il pericolo di contagio Hiv tra gli adolescenti

sabato 30 novembre 2013

SCOPERTO IL BAZAR DELLA DROGA DEI RAGAZZI


Marijuana per i giovani nascosta tra gli scaffali del market etnico: droga già divisa in dosi, per tutti i gusti e per tutte le tasche. I carabinieri della stazione di Prato della Valle hanno sequestrato quasi due chili di “erba” all’interno del negozio Eyotor Trading di via Piacentino 5. I titolari nigeriani l’avevano piazzata tra il registratore di cassa e la culla del figlioletto di dieci mesi. È la prosecuzione dell’indagine denominata “Scialla” che aveva portato all’arresto di una gang di minorenni particolarmente attivi nel mercato cittadino della droga.
Arrestato a 18 anni. L’attività dei carabinieri, coordinati dal luogotenente Giancarlo Merli, ha avuto un’accelerazione con l’arresto fatto mercoledì sera. In manette è finito G. D. diciottenne da pochi giorni. Il giovane è stato fermato in via Aspetti con 33 grammi di marijuana. I militari dell’Arma avevano già forti sospetti sullo spaccio di droga al market di via Piacentino: la conferma è giunta con la confessione del giovane.
Il blitz. Gli investigatori in borghese hanno organizzato vari servizi di osservazione, fino al blitz conclusivo giovedì pomeriggio. Prima di entrare hanno fermato un gruppo di adolescenti con 14 grammi appena acquistati. A quel punto il negozio di via Piacentino è stato ispezionato da cima a fondo. I titolari, marito e moglie nigeriani, avevano nascosto la droga tra il registratore di cassa e la culla del loro figlio. La marijuana era già divisa in dosi da 1, 2, 5, 10 e 15 grammi, in modo da accontentare tutti i clienti. Il locale, di circa 90 metri quadrati, è stato sottoposto a sequestro preventivo. In manette sono finiti Christopher Omorowa Okao, 47 anni e la moglie Faith Omorowa Okao, 40 anni. L’ufficio Igiene dell’Usl 16 è stato chiamato in causa per un’ispezione, visto che alcuni alimenti non sembravano conservati nel migliore dei modi.
L’indagine. I carabinieri hanno sequestrato anche un tablet Samsung, con cui probabilmente venivano tenuti i contatti con i giovanissimi, utilizzando le nuove forme di messaggistica istantanea come il famoso WhatsApp: circostanza che crea non poche difficoltà agli investigatori con i tradizionali sistemi di intercettazione telefonica.


mercoledì 27 novembre 2013

LA MOGLIE DI UN EX TOSSICODIPENDENTE

Salve a tutti.

Sono la moglie di ex tossicodipendente. La nostra storia e iniziata nel 2000. Non e stato facile,come tutte le storie normali che iniziano ma neanche difficile se si e innamorati. Mio marito era appena uscito dopo sei mesi di comunità, iniziamo a frequentarci , premetto che conosco e fatto uso di droghe ma per fortuna non ho toccato l’eroina, Lui era molto nervoso e beveva tanto,alcune sere era intrattabile al tal punto che mi chiedevo che ci stavo a fare con lui….. Insomma perdevo la pazienza. Ma non ho mollato sono andata avanti con alti e bassi. Il mio comportamento era normale, non ho mai fatto la sospettosa o per lo meno non gli facevo capire che era controllato,anche se io sapevo tutti i suoi movimenti. Tanto non serve martellare tipo “dove sei stato,perché sei arrivato a quest’ora,fissarlo negli occhi per vedere come sono,fammi vedere le braccia ecc.”. ho la peggior cosa non prendere mai il discorso. Anzi parlavamo molto, ancora tuttora ne parliamo. Poi ho conosciuto la sua famiglia che per lui si sono fatti in mille per salvarlo, inutile fare finta di niente, ci sono famiglie che fanno finta di non sapere ho quando lo sanno subito dicono per colpa della gente che frequentavi.. non e cosi nessuno ti regala la droga ho ti trascina anzi chi ce dentro prima di te ti avvisa che ti stai rovinando la vita. Poi la vita ti mette davanti a dure prove come la perdita di una madre a 5 mesi dal nostro matrimonio. Con questo dolore uno pensa che ci ricade perché sei debole invece lui e stato forte…… beh sono passati 14 anni e stiamo vivendo una bellissima vita. Grazie per aver letto la mia storia e se volete chiedermi qualcosa qualunque cosa un consiglio io sarò fiera di aiutarvi…..

Raccontata Da Lucia

martedì 26 novembre 2013

SPACCIO CASERTA ARRESTATI UNA DONNA ITALIANA E UN EXTRACOMUNITARIO

AVERSA - Il Gruppo della Guardia di Finanza di Aversa, nell’ambito delle operazioni di controllo del territorio finalizzate alla repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti, ha posto in essere un’attività di osservazione e pedinamento che ha consentito di individuare un’abitazione utilizzata come base logistica per lo smistamento di ingenti quantità di droghe provenienti dall’estero.
I Finanzieri, che già da tempo osservavano i movimenti di una donna originaria di Aversa in contatto con soggetti extracomunitari gravitanti in ambienti criminali della zona, hanno intercettato un plico a lei inviato dall’estero tramite una società di spedizioni internazionali.
Al momento del ritiro dell’imballaggio da parte del destinatario, nei pressi della sua abitazione in Aversa, i militari sono prontamente intervenuti e, a seguito di un approfondito controllo, hanno scoperto che, all’interno dell’involucro, vi era un mobiletto in legno tipo portagioie, nel quale, abilmente occultati in un doppiofondo appositamente predisposto, sono stati rinvenuti 1,2 chilogrammi di eroina purissima. La donna destinataria della spedizione, S.C. di anni 60, è stata immediatamente tratta in arresto ed associata al carcere femminile di Pozzuoli.
L’operazione di servizio si è conclusa con l’arresto di un ulteriore soggetto, di origine pakistana e dimorante a Napoli, che nel frattempo si presentava presso l’abitazione della donna per ritirare lo stupefacente e poi immetterlo sulle piazze di spaccio clandestino. L’extracomunitario, A.S. di anni 30, è stato invece rinchiuso nel carcere di Poggioreale.
Le attività sono state supportate dai cani antidroga “Patti” e “Paghen” in dotazione al Gruppo di Aversa, che, grazie al loro infallibile fiuto, hanno reso possibile l’individuazione della sostanza stupefacente.
La droga, destinata a consumatori locali, avrebbe fruttato, una volta tagliata e spacciata, oltre 60 mila euro.
L'odierna operazione di servizio testimonia il consolidato impegno della Guardia di Finanza sul territorio casertano, rivolto alla prevenzione e repressione di reati di grave pericolosità sociale, quali quello dello spaccio di sostanze stupefacenti.
GDF Caserta, arrestati una donna italiana e un extracomunitario per spaccio di stupefacenti

sabato 23 novembre 2013

SPACCIO 11 ARRESTI E 10KG DI DROGA SEQUESTRATA

PAVIA

Gli uomini della Guardia di finanza di Pavia hanno arrestato, nella notte, undici persone in tutta la provincia accusate di far parte di una gang di spacciatori di cocaina e di hashihs. L’indagine è durata diversi mesi con appostamenti e pedinamenti. Cinque persone sono in carcere mentre altre sei hanno ottenuto l’obbligo di dimora.

Sono quattro extracomunitari e un italiano, di origini campane, da tempo residente a Pavia le persone finite in carcere in esecuzione di ordini di custodia cautelare. L'operazione 'Nova Spes' è stata condotta dalla Guardia di
Finanza di Pavia, su disposizione della locale Procura della Repubblica coordinata dal procuratore capo Gustavo Cioppa: i finanzieri sono stati coadiuvati da unità cinofile anti-droga del Gruppo Pronto Impiego di Milano.


Nel corso di uno dei controlli effettuati davanti alle scuole cittadine è stata sequestrata una piccola dose di droga a uno studente. In seguito sono partiti pedinamenti, appostamenti ed intercettazioni telefoniche che hanno consentito di individuare un gruppo di giovani pavesi, soprattutto universitari, che gestivano lo spaccio di droga nelle piazze della movida pavese. Sono stati identificati un centinaio di clienti delle più diverse fasce d'età ed estrazione sociale, compresi anche alcuni minorenni. La vendita delle dosi avveniva nei luoghi più svariati: dai locali del centro storico alle abitazioni degli stessi spacciatori, e anche all'interno degli stessi istituti universitari. Nel corso dell'indagine sono stati sequestrati quasi dieci chilogrammi di droga, tra cocaina, hashish, marijuana e Lsd.

giovedì 21 novembre 2013

QUESTA E’ LA MIA STORIA...

Ho 43 anni,sono sposato da circa 2 anni,conduco una vita dignitosa finalmente... e mi piace pensare oggi,che ho fatto pace con me stesso...
sono stato un tossico,marcio,bugiardo...insofferente,tormentato...da i miei vari scheletri...nei miei vari armadi. Sono cresciuto in periferia...figlio di meridionali(con orgoglio),venuti veramente con gli scatoloni legati con le corde e il peperoncino che dettava legge...dalla Calabria,terra orgogliosa e leale...ma tanto arida e omertosa. Mio padre ha fatto arricchire l'avvocato Agnelli...insieme ad altri centomila miliardi di meridionali...mio padre orgoglio del lavoro...40anni di schiena e ginocchia rotte...frustrato...tanto da incattivirsi.
Sono ultimo di tre figli il più piccolo...l'unico maschio,il più coccolato,è vero! 
ma anche una discarica...quello che non capiva...perché era piccolo appunto!e io ingoiavo in silenzio...quasi arido e omertoso, ingoiavo...chilometri di vissuti come una carta assorbente...
Ho vissuto il boom de "gli anni -90"...dunque il benessere di quegli anni...i meridionali con l'alfa sud...poi alfetta...il ciao,il bravo...il fifty...me ne andavo in giro...a guardare chi aveva ciò che io non avevo, mai invidioso però...quasi rassegnato. 
Ho cominciato a lavorare presto...ho abbandonato gli studi...e stavo tanto fuori casa...nell'illusione adolescenziale...di trovare la felicità...e poi perché a casa dovevo ingoiare...fuori potevo farmi le canne e ascoltare il reggae.
...Poi nei quartieri è arrivata l'eroina,e per una personalità traballante come la mia...è stato 
un connubio perfetto!...mi sono bucato da subito...vedendo 2 miei amici...fatti che "stavano bene"...non potevo essere da meno io...e dunque bon fix... 
Poi i soldi dello stipendio non bastano più...in 10 anni di tossicodipendenza mi sono mangiato un patrimonio...non tutto mio ovviamente! 
Doppia vita...un lavoro dignitoso,le piste sulle braccia...fino a quando l'eroina te lo permette!...il mio salto nel baratro è stato inevitabile...sono caduto dall'alto io...inevitabilmente nella merda fino al collo!...magari in carenza!...mi odiavo,ero infelicemente il carnefice di me stesso...e dei miei familiari...più mi sentivo in colpa più mi facevo...responsabilità zero...
Il lavoro è andato a puttane...chiedo aiuto al sert...comunità!
2 volte la comunità...un lungo percorso,tortuoso...di fronte a "estranei "a parlare dei cazzi tuoi...di tutti quei chilometri di merda che ti sei ingoiato...come fai a spiegare che ti sei fatto le pere...è proprio quello il tuo cammino...come faccio a spiegare che l'eroina per me è stato un nascondiglio...devo viverlo per capirlo...anni di analisi...di racconti,di svisceramenti....
Anche dopo la comunità...una volta a settimana,di tasca mia!...alla fine è bello essere ascoltati,ed è bello anche ascoltare!...sentire nella pancia!...le emozioni!
...Ho imparato che è importante volersi bene,volere il proprio bene...senza calpestare gli altri...sgomitando si certo...come richiede la vita!
ho fatto pace con me stesso!

Raccontata da Pino

mercoledì 20 novembre 2013

DROGHE FURBE I CONTROLLI NON LE RICONOSCONO

Le chiamano smart drugs, ovvero droghe considerate dagli addetti ai lavori ‘furbe’, perchésfuggono ai controlli di legalità attraverso il commercio on line, e che presentano difficoltà di riconoscimento da parte degli stessi operatori sanitari. Il governo italiano ha classificato 280 nuove sostanze che rientrano in questa specifica categoria, tra di esse vi sono ketamina, cannabis sintetica, salvia divinorum, khat, kratom: proprio per arginare il fenomeno il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha presentato alla stampa il piano dell’esecutivo per contrastare queste sostanze ‘che ben si nascondono e si camuffano e che invece devono essere immediatamente riconosciute dagli operatori sanitari per poter intervenire in tempo‘, ha dichiarato il ministro.

Il piano, patrocinato dalle Nazioni Unite e da dieci società scientifiche, verrà presentato in dieci città del Paese, e prevede corsi di aggiornamento per strutture sanitarie e forze dell’ordine, oltre che una campagna di sensibilizzazione sul tema nelle scuole. Dal punto di vista del controllo sociale vi è il problema di porre un argine alla vendita di tali sostanze che avviene su internet, un mercato strettamente interconnesso con quello dei farmaci contraffatti, e che ha già prodotto 70 casi accertati di intossicazione. E poi c’è ovviamente la questione sanitaria: molte persone arrivano al Pronto Soccorso vergognandosi di confessare le sostanze assunte, rendendo più difficile il lavoro di medici e infermieri. Queste ‘droghe furbe’ provocano sintomi riconosciuti comeproblemi renali, cardiaci e respiratori, accompagnati talora anche da disturbi psicologici, senza contare gli effetti che hanno quando combinate con alcol e altre droghe.

‘Anche se è diminuito il numero di tossicomani negli ultimi 10-15 anni, non bisogna assolutamente abbassare la guardia, e iniziare con programmi di prevenzione dell’uso di sostanze stupefacenti fin dalle scuole elementari. I dati ci dicono che l’eroina e la cocaina sono state sostituite fra i giovani da nuove sostanze psicoattive: anfetamine, ecstasy e un elenco vastissimo di nuove sostanze propinate ai ragazzi anche attraverso i nuovi mezzi di comunicazione‘, ha dichiarato ancora il ministro Lorenzin, che proprio per questo motivo batte con forza il tasto dell’educazione scolastica come canale informativo per i ragazzi attratti da queste sostanze psicotrope di nuova generazione. La Rete è il mezzo privilegiato utilizzato da queste aziende senza scrupoli, che secondo i dati in possesso dai nuclei antidroga presenti nel nostro paese, possono arrivare a guadagnare fino a 500mila euro al mese. Un business che rischia di ingrossarsi sempre di più, affiancandosi al mercato ‘tradizionale’ della droga in mano alla criminalità organizzata.
farmaci

martedì 19 novembre 2013

Piazza da Verrazzano in cantina 900 dosi di marijuana

Piazza da Verrazzano: in cantina 900 dosi di marijuana, arrestato 40enne


   I Carabinieri sono stati avvisati da un residente che ha sentito l'odore

Arrestato un 40enne per produzione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. I Carabinieri lo hanno fermato sabato pomeriggio all’interno di un appartamento in piazza Giovanni da Verrazzano, dove un residente aveva telefonato al 112 per segnalare uno strano odore proveniente dalla porta di una cantina del palazzo in uso al 40enne, noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia.

All’arrivo dei Carabinieri l’uomo, che si trovava nel suo appartamento sito ai piani superiori, è stato invitato ad aprire la porta chiusa con un lucchetto. All’interno della stanza è stato rinvenuto un armadio contenente quattro rametti di marijuana essiccati, una busta di carta con altrettanta sostanza stupefacente, un kit per la coltivazione della cannabis e 5 vasi di piante di marijuana di media grandezza.

In totale, la sostanza sequestrata dai Carabinieri, supererebbe il chilogrammo e le analisi svolte dal Laboratorio dei Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna indicherebbero che quanto rinvenuto contiene un principio attivo per oltre 900 dosi.

Il 40enne si trova nelle aule giudiziarie di via Farini, in attesa della celebrazione del rito direttissimo.



                                        

                                                                            Fonte ( http://www.bolognatoday.it )

domenica 17 novembre 2013

DROGA SEQUESTRATI 430 GRAMMI DI EROINA E 150 DI COCAINA

Sette maghrebini sono stati arrestati dalla squadra mobile di Perugia che ritiene di aver disarticolato un ''importante canale di approvvigionamento di eroina e cocaina'' tra l'Umbria, Napoli e Livorno. Cinque le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Alberto Avenoso, due gli arresti in flagranza. Nel corso dell'indagine, coordinata dal sostituto procuratore Mario Formisano, sono stati sequestrati 430 grammi di eroina e 150 di cocaina, insieme a 18 mila euro in contanti ritenuti provento dell'attivita' illecita. Nel corso dell'inchiesta sono emerse transazioni di denaro - destinazione Tunisia - per un importo complessivo di 56 mila euro. I dettagli dell'operazione sono stati resi noti stamani nel corso di una conferenza stampa dal vicequestore Marco Chiacchiera. Il capo della Mobile ha parlato di un ''giro d'affari spaventoso'' messo in atto dal presunto capo del gruppo, un tunisino di 36 anni di stanza a Napoli, gia' conosciuto dalla polizia perche' fino a poco tempo fa dimorante a Perugia. Gli altri indagati (quattro tunisini e due marocchini) vengono considerati ''corrieri'' e ''luogotenenti'' impegnati a distribuire la droga in Umbria e Toscana, muovendosi a bordo di treni, auto o pullman. Secondo quanto riferito dagli investigatori, il presunto capo dell'organizzazione sta per diventare padre e se non fosse stato arrestato avrebbe fatto perdere le proprie tracce rientrando nel proprio Paese di origine. L'inchiesta della sezione criminalita' diffusa della squadra mobile si e' sviluppata in seguito all'arresto di altri spacciatori, a Perugia, nel 2011, quando, in seguito ai provvedimenti restrittivi, vennero ridisegnate le gerarchie dello spaccio. Sono ora in corso accertamenti, da parte della squadra mobile, per verificare gli eventuali collegamenti dei maghrebini coinvolti nell'indagine con la criminalita' organizzata campana. Gli arrestati sono detenuti negli istituti penitenziari di Poggioreale, Perugia e Livorno.



venerdì 15 novembre 2013

SCRITTO CON IL CUORE DA UN RAGAZZO CHE HA CAPITO

La notte tra il 30 aprile e il 1 maggio, durante un after hour nella discoteca Insomnia in provincia di Pisa, una giovane ragazzo di appena 20 anni è deceduto, la morte è dovuta a un cocktail di droghe che gli è stato letale. 11 giorni più tardi, è stato trovato senza vita un suo amico di 16 anni, sempre per abuso di sostanze stupefacenti.

Questi non sono gli unici morti, con questi vogliamo ricordare tutte le vite spezzate da questo divertimento artificiale, da queste sostanze usate da migliaia di giovani ogni giorno in quelle serate chiamate after hour o rave party, insomma serate dove i ragazzi si possono sballare, lontano da occhi indiscreti.
“Mio padre mi raccontò che ai suoi tempi per divertirsi bastavano un gruppetto di amici e una Vespa, il sabato sera partivano dalle campagne fiorentine per andare a fare nottata in centro e magari a rimorchiare delle ragazze, la mattina dopo tornava a casa ubriaco, con i genitori che gli urlavano contro, ma non gli importava nulla perchè tanto aveva dormito con una bella ragazza al suo fianco. Queste sono belle storie, questo è un bel modo di divertirsi, come quando avevamo 14 anni e giravamo per la città in bicicletta con gli amici, magari poi ci fermavamo in un campo e fumavamo di nascosto dai grandi le prime sigarette, perchè ci faceva più maturi.
Ma oggi i tempi sono veramente cambiati, molti ragazzi a 13 anni possono già dire d’aver fumato uno spinello, perchè non sanno più cos’è veramente il divertimento, e nella loro incoscienza pensano di affogare tutti i loro problemi con queste droghe. Dalla cannetta all’utilizzo di droghe peggiori il passo è breve, basta andare una sera in discoteca e sembra normale imbattersi in spacciatori o ragazzini che chiedono pasticche.
Una volta che le sigarette ci annoiano, allora vogliamo provare nuove cose, proviamo il sapore della ribellione nel prendere qualcosa che non è legale, non facendo caso che ci stiamo scavando la fossa da soli, perchè una volta che inizi, ti spingi sempre più in là per provare nuove cose, perchè diventa una gara a chi ne ha provate di più, anzi ci si diverte a raccontarci le storie della botta, delle allucinazioni.
Si inizia con le serate gabber, che sono serate di musica techno o hardcore o altri sotto generi, dove le maggior parte delle persone si reputano di destra, ma intanto non rinunciano a prendersi una pasticca o a bersi l’MDMA, c’è chi si limita a quello, perchè gli piace la musica, se no il passo successivo verso la distruzione sono i rave party, che sono feste illegali, organizzate da anarchici nei posti più sperduti dal mondo, per non farsi beccare dalle forze dell’ordine. Li davvero vedi l’altra faccia del “divertimento sfrenato“, ragazzi senz’ anima che si farebbero di qualsiasi cosa: LSD, ketamina, eroina.
I posti per potersi drogare non mancano e le droghe tanto meno. Davanti a chi ci diceva che avevamo raggiunto il limite, che non ci stavamo più con il cervello, noi ridevamo, eravamo sicuri che non fosse cosi. Quando a scuola ci raccontavano gli effetti delle droghe e i danni noi preferivamo non ascoltare; consideravamo tutto ciò che dicevano cavolate, perchè a noi ancora non era successo nulla, o forse solo perchè non ci ricordavamo come eravamo prima. La morte ? Tra di noi ci raccontavamo le peggiori cavolate per non crederci, per non credere che quel ragazzo fosse morto per una pasticca.
Solo quando ne esci allora capisci veramente cosa sia successo, che in te qualcosa è cambiato, anche i genitori lo sanno, però hanno paura di parlarne, perchè preferiscono fare finta di nulla, piuttosto che affrontare la situazione.
Col tempo alleni il cervello, cerchi di non pensare al passato e smettere è più facile di quanto si pensi: ti rendi conto che eri un idiota, anzi mentre prima eri fiero, ora ti vergogni di chi eri. C’è chi ti dice “il passato è passato, pensa a chi sei ora”, ma il passato ti raggiunge sempre e non ti perdonerai mai quello che hai fatto.
La nostra società e sopratutto i ragazzi sono allo sbando, ci sono politici che vogliono legalizzare le droghe leggere, ma non hanno capito che quello, per i ragazzi, è il punto di partenza per poi arrivare a quelle peggiori. E’ inutile fare spot contro la droga, parlarne a scuola, tanto a molti ragazzi piace vivere nell’ ignoranza, anzi non vogliono pensare a cosa stanno andando in contro, perchè a loro interessa solo lo sballo. Visto che la nostra società non fa nulla per bloccare questo fenomeno, sto pensando seriamente che li vogliano cosi, ridotti allo stato vegetativo, così non sono neanche in grado di capire quando glielo mettono nel culo.
Dal mio punto di vista gli spacciatori dovrebbero sempre essere puniti con il massimo della pena, loro campano sulla vita o meglio, sulla morte delle persone, inoltre poco più della metà degli spacciatori arrestati sono albanesi, marocchini e tunisini: i pesci piccoli che riempiono le tasche della mafia. Bisogna insegnare subito ai giovani cosa sia e a cosa portail’utilizzo di droghe, bisognerebbe spedirli fisicamente nelle cliniche di disintossicazione, dove potrebbero provare sulla loro pelle a cosa porta la droga, bisognerebbe farli presenziare un’autopsia sul cadavere di un tossico dipendente, cosi vedrebbero con i loro occhi i danni effettivi. E’ necessario far capire ai giovani che il gioco non vale la candela, che a 20 anni ci sono milioni di modi per divertirsi, mentre di vita c’è né una sola”.

giovedì 14 novembre 2013

ECSTASY LA REALTA'


Oggi volevo parlare di ecstasy facendo una ricerca su youtube mi trovo questo video guardiamolo bene .
Ok in un primo momento fa persino scappare un sorriso vedere tutta questa gente ballare e smandibolare (detto in gergo) si fa persino pensare non a tutti ma a qualcuno che figo tutti sballati a ballare fino al mattino un bel divertimento magari in quel momento essere tutti fratelli abbracciarci e pensare dai ora ci mangiamo un altra pastiglia e via dicendo .
Pero' adesso e arrivata l'ora di vedere la realtà .
Facendo frequentemente uso di ecstasy o anche trip e via dicendo con droghe sintetiche , le conseguenze possono essere davvero gravissime in primo piano mettiamo la stanchezza che essendo sotto effetto di queste droghe non la si sente quindi si può rischiare l'infarto in secondo piano mettiamoci il fegato perché tutte queste sostanze che ingerite finiscono nel fegato e li le conseguenze non si sentono subito ma dopo un po di anni come anche le cellule del cervello , se voi ci fate bene caso allo sballo che da tipo lo smandibolamento il parlare male magari con la bocca tutta storta e perché ingerendole avete mandato in confusione le cellule del cervello.
Sono successi già molti casi di morte per ecstasy e le vittime erano molto giovani quindi ragazzi prima di usare queste droghe pensate bene a quello che state facendo e che la vita non e solo la gioventù e se non volete avere conseguenze durante gli anni divertitevi senza drogarvi , e come ultima cosa rivedendo questo video e le facce di questa gente : SPERO PROPRIO CHE A FINE SERATA NON SI METTERANNO ALLA GUIDA DI UN AUTO  

martedì 12 novembre 2013

MANIFESTAZIONE DEGLI SPACCIATORI A TORINO

La bella e, una volta, aristocratica città di Torino è stata testimone di un evento storico: la prima manifestazione pubblica organizzata da spacciatori di droga in difesa dei loro diritti. I fatti: alla fine di settembre i carabinieri. intervengono, a richiesta degli abitanti, per compiere una retata dissuasiva nei giardini alle basse di Stura, infestati dai mercanti di morte, e come già accaduto in passato vengono accolte da un fitto lancio di pietre. Intanto due dei malviventi si buttano nel fiume Stura per evitare il fermo o salvaguardare la merce, annegando. Il corpo di uno dei due viene immediatamente recuperato, per il secondo invece saranno necessari più giorni di ricerca da parte dei sommozzatori. Immediatamente si scatenano le proteste degli spacciatori contro le azioni repressive delle forze dell’ordine, in una zona che ritengono una zona franca per le loro attività che da anni si svolgono quotidianamente alla luce del sole, e che per questo è nota come “Tossic Parc”. Per tre lunghi giorni più di un centinaio tra trafficanti, spacciatori e tossicodipendenti hanno manifestato bloccando il traffico a intermittenza su corso Giulio Cesare, la grande arteria che collega il centro di Torino all’autostrada per Milano con cortei, cassonetti in fiamme e duri scontri con le forze dell’ordine. 
Il ministro degli Interni, Amato, ha richiamato a Roma il Prefetto di Torino, mentre il sindaco Sergio Chiamparino ha usato parole di fuoco: “La lotta allo spaccio deve proseguire con la determinazione necessaria , non possiamo in alcun modo tollerare che il centro o qualsiasi altra parte della città diventi zona franca”.

Ancora più dura la posizione di Massimo Brutti, vicepresidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi di sicurezza. “Quei blocchi stradali sono una vergogna – ha spiegato – vanno rmossi in ogni modo.. Minacciano la gente onesta, è un’offesa allo Stato”.

Ma la realtà è che è, nonostante qualche arresto, e le contromanifestazioni dei cittadini del quartiere, è stata solo per volontà dei pusher che le dimostrazioni sono cessate.

Eravamo abituati ad assistere, oramai da decenni, a manifestazioni e proteste miranti alla legalizzazione della vendita e dell’uso di una o di tutte le sostanze stupefacenti, ma pochi avrebbero immaginato che il clima socio-culturale attuale avrebbe prodotto uno slittamento in avanti così eclatante sul tema delle droghe.

E Tossic Park, che fine ha fatto? Ce lo dice il quotidiano “la Stampa” del 2.6.2006., secondo cui, subito dopo la rivolta, “già sabato lo spaccio era ripreso, con i carabinieri rimasti, viste le circostanze, a distanza di sicurezza”.
tossicpark

lunedì 11 novembre 2013

ROMA 40 ARRESTI ALL' ALBA MAXI OPERAZIONE




Dopo un anno di indagini, la polizia ha eseguito 40 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di appartenenti alle famiglie storiche del quartiere San Basilio.

L'operazione è avvenuta all'alba. Sono state smantellate due organizzazioni criminali, dedite allo spaccio di droga a San Basilio.

Intanto, una decina di provvedimenti di custodia cautelare per un presunto traffico di ingenti quantitativi di cocaina sono in fase di esecuzione da parte dei carabinieri di Venezia. I provvedimenti riguardano anche ex esponenti della cosiddetta mala del Brenta e interessano in particolare l'area del Veneto orientale. Secondo quanto emerso dalle indagini, l'organizzazione criminale avrebbe gestito un traffico dalla Lombardia di cocaina per diversi chilogrammi alla settimana. Nell'operazione sono impegnati 70 carabinieri con l'ausilio di un elicottero.
Perquisizione nel corso di una ioperazione antidroga




mercoledì 6 novembre 2013

NAPOLI ABBANDONA IL FIGLIO IN AUTO PER UNA DOSE

Il figlio di 3 anni abbandonato in auto per andare a comprare la droga. É accaduto questo pomeriggio a Napoli, nel quartiere Scampia, dove il pregiudicato A. A. si era recato per comprare la sua dose, dimenticatosi del bambino. A notare il piccolo – in evidente crisi respiratoria - nella vettura parcheggiata a bordo della strada una pattuglia dei carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli nel corso di un servizio di pattugliamento. I militari dell'Arma hanno così forzato la portiera e trasportato il bambino in ospedale dove i sanitari gli hanno diagnosticato un colpo di calore. Il piccolo è stato affidato al nonno mentre il padre è stato rintracciato dai carabinieri ai quali ha dichiarato di aver lasciato l'auto parcheggiata per recarsi nella Vela celeste senza voler specificare altro. L'uomo è stato accompagnato nel carcere di Poggioreale.
Napoli, abbandona figlio in auto per comprare droga: arrestato

sabato 26 ottobre 2013

MUORE PER LE NUOVE DROGHE MAMMA PUBBLICA LA FOTO



Inghilterra - L'immagine di Jimmy Guichard è scioccante. Karen Audino, mamma del 20enne, ha voluto diffondere la foto del figlio intubato in ospedale, sul letto di morte.

Secondo i medici, il triste episodio sarebbe da ricollegarsi all'uso delle "smart drugs".
Sfortunatamente, Jimmy non è sopravvissuto.
La mamma ha raccontato che il figlio era stato trovato vicino ad una busta di plastica marchiata UK Skunkworks, un marchio che vende queste nuove droghe: il giovane aveva avuto un infarto, ed è morto nel giro di poche ore. 
Così, la coraggiosa Karen ha fotografato il figlio, poco prima di staccare la spina alla macchina che lo teneva in vita.
La mamma di Jimmy ha voluto lanciare un messaggio importante, al fine di prevenire il verificarsi di episodi analoghi in futuro.

sabato 21 settembre 2013

Droga:piantagione con 2.500 kg marijuana

CATANIA, 21 SET - Una piantagione di sostanze stupefacenti realizzata in un agrumeto è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Catania che ha sequestrato marijuana per circa 2,5 tonnellate. La droga, secondo stime investigative, aveva un valore di mercato di oltre un milione di euro. Durante l'operazione, coordinata dall'equipaggio di un elicottero, ha permesso di arrestare quattro romeni, che erano i 'coltivatori', e un italiano proprietario del fondo ritenuto il 'dominus' dell'attività illecita.


fonte ( http://www.ansa.it )

venerdì 20 settembre 2013

KROKODIL LA DROGA CHE SCARNIFICA LA GENTE E ARRIVATA IN EUROPA



Si chiama Krokodil, ed è una droga ancora poco diffusa e conosciuta qui da noi, ma che sta lentamente conquistando anche l’Europa dopo il successo ottenuto negli ultimi 3 anni in Russia, Ucraina, Bielorussia, Siberia e Germania.

Gli effetti sono tre volte più potenti di quelli dati dall’eroina e il costo è decisamente più accessibile. Ma non è solo questo che la rende pericolosa, anzi, pericolosissima: già perché, dose dopo dose, questo miscuglio (tra l’altro facilissimo da riprodurre) di codeina, benzina, olio, detersivo industriale e iodio, provoca in chi lo assume profonde piaghe sulla pelle che spesso portano alla necessità di amputare l’arto. La pelle si squama proprio come quella di un coccodrillo (da qui il nome) e le ossa si sciolgono: gli effetti, inutile dirlo, sono devastanti.

In Italia il primo allarme-Krokodil è scattato ad agosto del 2012, ma ad oggi la situazione pare sia peggiorata. Tutti gli operatori sanitari sono stati messi in allerta dal DPA (Dipartimento Politche Antidroghe) italiano che ha invitato a segnalare prontamente qualsiasi caso sospetto.

“Siamo di fronte ad un mix di sostanze molto pericoloso” ha dichiarato da Giovanni Serpelloni, capo del DPA “che dopo essere stato cucinato a domicilio, viene iniettato per endovena dai tossicodipendenti, immediatamente con gravi ed irreparabili danni ai tessuti. Vogliamo ricordare ai consumatori di evitare qualsiasi assunzione di questa sostanza in caso ne venissero in contatto, e agli operatori di segnalare immediatamente eventuali casi riscontrati al Sistema di Allerta, attivando contemporaneamente cure antibiotiche in ambiente specialistico”.

Bastano un paio di iniezioni per creare dipendenza, e gli effetti devastanti si vedono da subito. Già dalla prima dose i tessuti vengono danneggiati in modo irreparabile: il tessuto osseo comincia a dissolversi e la pelle a squarciarsi. I drogati di Krokodil di solito non sopravvivono per più di 3 anni. Solo un tossicodipendente su 100 riesce a disintossicarsi.