mercoledì 20 novembre 2013

DROGHE FURBE I CONTROLLI NON LE RICONOSCONO

Le chiamano smart drugs, ovvero droghe considerate dagli addetti ai lavori ‘furbe’, perchésfuggono ai controlli di legalità attraverso il commercio on line, e che presentano difficoltà di riconoscimento da parte degli stessi operatori sanitari. Il governo italiano ha classificato 280 nuove sostanze che rientrano in questa specifica categoria, tra di esse vi sono ketamina, cannabis sintetica, salvia divinorum, khat, kratom: proprio per arginare il fenomeno il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha presentato alla stampa il piano dell’esecutivo per contrastare queste sostanze ‘che ben si nascondono e si camuffano e che invece devono essere immediatamente riconosciute dagli operatori sanitari per poter intervenire in tempo‘, ha dichiarato il ministro.

Il piano, patrocinato dalle Nazioni Unite e da dieci società scientifiche, verrà presentato in dieci città del Paese, e prevede corsi di aggiornamento per strutture sanitarie e forze dell’ordine, oltre che una campagna di sensibilizzazione sul tema nelle scuole. Dal punto di vista del controllo sociale vi è il problema di porre un argine alla vendita di tali sostanze che avviene su internet, un mercato strettamente interconnesso con quello dei farmaci contraffatti, e che ha già prodotto 70 casi accertati di intossicazione. E poi c’è ovviamente la questione sanitaria: molte persone arrivano al Pronto Soccorso vergognandosi di confessare le sostanze assunte, rendendo più difficile il lavoro di medici e infermieri. Queste ‘droghe furbe’ provocano sintomi riconosciuti comeproblemi renali, cardiaci e respiratori, accompagnati talora anche da disturbi psicologici, senza contare gli effetti che hanno quando combinate con alcol e altre droghe.

‘Anche se è diminuito il numero di tossicomani negli ultimi 10-15 anni, non bisogna assolutamente abbassare la guardia, e iniziare con programmi di prevenzione dell’uso di sostanze stupefacenti fin dalle scuole elementari. I dati ci dicono che l’eroina e la cocaina sono state sostituite fra i giovani da nuove sostanze psicoattive: anfetamine, ecstasy e un elenco vastissimo di nuove sostanze propinate ai ragazzi anche attraverso i nuovi mezzi di comunicazione‘, ha dichiarato ancora il ministro Lorenzin, che proprio per questo motivo batte con forza il tasto dell’educazione scolastica come canale informativo per i ragazzi attratti da queste sostanze psicotrope di nuova generazione. La Rete è il mezzo privilegiato utilizzato da queste aziende senza scrupoli, che secondo i dati in possesso dai nuclei antidroga presenti nel nostro paese, possono arrivare a guadagnare fino a 500mila euro al mese. Un business che rischia di ingrossarsi sempre di più, affiancandosi al mercato ‘tradizionale’ della droga in mano alla criminalità organizzata.
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