martedì 12 novembre 2013

MANIFESTAZIONE DEGLI SPACCIATORI A TORINO

La bella e, una volta, aristocratica città di Torino è stata testimone di un evento storico: la prima manifestazione pubblica organizzata da spacciatori di droga in difesa dei loro diritti. I fatti: alla fine di settembre i carabinieri. intervengono, a richiesta degli abitanti, per compiere una retata dissuasiva nei giardini alle basse di Stura, infestati dai mercanti di morte, e come già accaduto in passato vengono accolte da un fitto lancio di pietre. Intanto due dei malviventi si buttano nel fiume Stura per evitare il fermo o salvaguardare la merce, annegando. Il corpo di uno dei due viene immediatamente recuperato, per il secondo invece saranno necessari più giorni di ricerca da parte dei sommozzatori. Immediatamente si scatenano le proteste degli spacciatori contro le azioni repressive delle forze dell’ordine, in una zona che ritengono una zona franca per le loro attività che da anni si svolgono quotidianamente alla luce del sole, e che per questo è nota come “Tossic Parc”. Per tre lunghi giorni più di un centinaio tra trafficanti, spacciatori e tossicodipendenti hanno manifestato bloccando il traffico a intermittenza su corso Giulio Cesare, la grande arteria che collega il centro di Torino all’autostrada per Milano con cortei, cassonetti in fiamme e duri scontri con le forze dell’ordine. 
Il ministro degli Interni, Amato, ha richiamato a Roma il Prefetto di Torino, mentre il sindaco Sergio Chiamparino ha usato parole di fuoco: “La lotta allo spaccio deve proseguire con la determinazione necessaria , non possiamo in alcun modo tollerare che il centro o qualsiasi altra parte della città diventi zona franca”.

Ancora più dura la posizione di Massimo Brutti, vicepresidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi di sicurezza. “Quei blocchi stradali sono una vergogna – ha spiegato – vanno rmossi in ogni modo.. Minacciano la gente onesta, è un’offesa allo Stato”.

Ma la realtà è che è, nonostante qualche arresto, e le contromanifestazioni dei cittadini del quartiere, è stata solo per volontà dei pusher che le dimostrazioni sono cessate.

Eravamo abituati ad assistere, oramai da decenni, a manifestazioni e proteste miranti alla legalizzazione della vendita e dell’uso di una o di tutte le sostanze stupefacenti, ma pochi avrebbero immaginato che il clima socio-culturale attuale avrebbe prodotto uno slittamento in avanti così eclatante sul tema delle droghe.

E Tossic Park, che fine ha fatto? Ce lo dice il quotidiano “la Stampa” del 2.6.2006., secondo cui, subito dopo la rivolta, “già sabato lo spaccio era ripreso, con i carabinieri rimasti, viste le circostanze, a distanza di sicurezza”.
tossicpark

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